Vita breve ma intensa, quella del messicano Silvestre Revueltas, nato nel 1899 a Santiago Papasquiaro, un sobborgo di Durango, e morto a Ciudad de México 41 anni dopo. Dopo gli studi in patria e in America, e gli inizi come buon violinista, Revueltas si recò in Spagna, per combattere la guerra civile a fianco dei repubblicani. La vittoria di Franco coincise col suo ritorno in Messico, dove si divise tra composizione e insegnamento. Caduto in povertà e nell’alcolismo, morì lo stesso giorno, il 5 ottobre del 1940, in cui veniva rappresentato per la prima volta il balletto El renacuajo paseador, di sette anni precedente. Il suo catalogo annovera poemi sinfonici, tra i quali il noto Sensemaya, basato su una lirica di Nicolas Guillén, opere cameristiche, liriche, colonne sonore: Revueltas ebbe anche un cammeo, comparendo brevemente come pianista nel film Vamonos con Pancho Villa!: sopra il suo strumento pone simpaticamente l’ormai celebre cartello “Non sparare al pianista”. In generale, Revueltas mantiene la tonalità, anche se indulge spesso in dissonanze. Il tratto caratteristico delle sue pagine resta comunque la spiccata vitalità ritmica, evidente impronta degli stilemi sudamericani.
Brani eseguiti al Festival Milano Musica
Tres piezas (29 ottobre 2006)
Brani eseguiti a Musica nel nostro tempo
Homenaje a Federico García Lorca (15 maggio 1977)