Compositore austriaco. Apprese la musica mentre era ragazzo cantore nella cattedrale di Vienna. Dimesso dal coro, per mantenersi componeva per le orchestrine della capitale e si faceva conoscere e apprezzare come insegnante della buona società. Per qualche tempo fece anche da valletto a Porpora, in cambio di lezioni di canto e di composizione. A trent’anni entrò nella cappella privata di una delle più facoltose famiglie dell’Impero, gli Esterházy. Fu la sua fortuna perché il capo della casata, il principe Nicola, era un fanatico musicofilo. Al suo servizio, con mansioni che si possono paragonare a quelle di un direttore musicale e artistico d’oggi, Haydn aveva in più l’obbligo di comporre musiche che venivano eseguite nelle dimore del principe, soprattutto nei castelli di Eisenstadt e di Esterháza. Nell’assolvimento del suo impegno di compositore scrisse opere teatrali, sinfonie, composizioni da camera e quant’altro richiedeva il suo insaziabile datore di lavoro. Per quasi trent’anni Haydn visse in questa condizione subalterna. Non cessa di stupirci il fatto che egli, pur non essendosi mai mosso da casa Esterházy – a Vienna, Eisenstadt o Esterháza -, fosse diventato il compositore più famoso d’Europa e le sue composizioni venissero stampate ed eseguite ovunque. Benché, a differenza di Mozart, di Beethoven e di Clementi, non fosse né clavicembalista né pianista, Haydn compose 62 sonate, a cui vanno aggiunti 64 fra divertimenti e trii che sono di fatto sonate per clavicembalo/fortepiano in cui il violino e il violoncello si limitano alla funzione di accompagnamento.
(cit. da Pianoforte e clavicembalo. Il repertorio dal tardo ‘500 a oggi, Ricordi 1997)
Brani eseguiti a Musica nel nostro tempo
Feldparthie in do maggiore H. II,7 (20 marzo 1978)
Quartetto in re minore op. 76 n. 2 (25 aprile 1982)